Il canone concordato a Trevi rispetta la legge


L’assessore Tribolati, risponde al Sunia in merito alla nota inviata all’attenzione dei Consiglieri comunali ed al comunicato apparso nel quotidiano “La Nazione” lo scorso 22 settembre.

 

“L’accordo territoriale stipulato per il territorio di Trevi non rappresenta alcun caso anomalo, ma solo la naturale conseguenza delle opportunità concesse dalla normativa.

 

Abbiamo già abbondantemente spiegato che il Comune non “vara” accordi, come erroneamente indicato dalla nota diffusa dal Sunia, ma è semplicemente depositario del patto stipulato fra e le associazioni di categoria. L’Ente, con atto di Giunta del 15/04/2014, si è limitato ad individuare le differenti zone del territorio comunale, attribuendo a ciascuna un valore commerciale, in linea con quanto già stabilito nei Comuni di Foligno, Spoleto e Perugia.

 

La cosa che mi preme sottolineare è che il Comune di Trevi non ha agito contrariamente alla legge. Sicuramente abbiamo affrontato l’argomento quando ancora la normativa non era chiara e, presumibilmente, Trevi non rientrava fra i Comuni che potevano beneficiare del canone concordato.

 

L’Agenzia delle Entrate, sollecitata sull’argomento, ha dichiarato di considerare regolari i contratti a canone concordato anche nei comuni in cui non vige un patto territoriale, perché frutto, in ogni caso, di un accordo fra privati.

 

Tuttavia il quadro istituzionale è cambiato, consentendo di operare in maniera chiara ed evitando lo smarrimento fra le molteplici interpretazioni della normativa.

 

Mi stupisce sinceramente che un sindacato come il Sunia, che vanta una storia importante ed un notevole numero di iscritti, ignori la presenza di ben 2 atti della Presidenza del Consiglio dei Ministri che individuano Trevi come Comune colpito da calamità naturali. Per maggiore chiarezza mi riferisco alla Delibera della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2013, che è stata adottata a seguito degli eventi alluvionali del Novembre 2012, ed alla Delibera della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 06 luglio 2012 che vede Trevi come Comune interessato dalla crisi idrica. I contratti a canone concordato stipulati a Trevi, pertanto, sono validi e pattuiti nel pieno rispetto della norma.

 

Ci tengo a precisare che l’Ente è un soggetto neutrale rispetto a tale vicenda e che ha risposto all’azione propositiva di 2 associazioni allo scopo di favorire i propri cittadini. Se altre sigle vorranno suggerire proposte, modifiche o integrazioni ne saremo ben felici. Significherebbe che il comune ha svolto bene il suo ruolo di raccordo e di promozione a favore del territorio e della popolazione.”

 

 Qui la pagina con l'accordo territoriale attualmente vigente.