Ogni quattro ore, in Italia, una persona riceve una diagnosi di sclerosi multipla (SM), 72.000 persone hanno la SM e nella maggior parte dei casi viene diagnosticata tra i 20 e 40 anni.
Oggi nel municipio di Trevi, alla presenza del Sindaco Bernardino Sperandio, della vicesindaco con delega alle Politiche istituzionali Stefania Moccoli e della responsabile del gruppo Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) di Foligno–Spoleto-Valnerina Annita Rondoni, è stata firmata l'adesione del Comune trevano alla “Carta dei diritti dei malati di sclerosi multipla”. Questa Carta si sviluppa in 7 diritti: alla salute, alla ricerca, all'autodeterminazione, all'inclusione, al lavoro, all'informazione e alla partecipazione attiva.
"La Carta – ha spiegato Sperandio - è un vademecum da seguire per ricordarsi che i malati non vanno messi da parte, ma integrati nella comunità, la loro vita, anche se colpita da una malattia come la SM, deve proseguire a dispetto delle difficoltà”. “Trevi da anni ospita uno dei centri di riabilitazione motoria più importanti del Centro Italia – ha sottolineato Moccoli - questa Amministrazione è da sempre sensibile al tema della disabilità.
Purtroppo sono molte le persone affette da sclerosi multipla, per questo credo che sia un dovere strutturare, a livello urbanistico, ma anche culturale le nostre città, così da accogliere includere e aiutare chi vive questa malattia progressiva che porta all'indebolimento dei muscoli fino alla necessità dell'uso della sedia a rotelle”.
La SM è una condizione di vita più che una malattia è una compagna scomoda dai mille volti, in perenne trasformazione.
A restarne coinvolti sono i malati insieme ai familiari che lottano per combattere la patologia e le giornate 'no', che spesso affliggono i pazienti.
"La ricerca scientifica sta facendo molti passi in avanti – ha detto Rondoni - grazie anche ai fondi che le associazioni come l'Aism riescono a raccogliere.
Per questo serve sensibilizzare le persone a questa patologia che colpisce molti giovani.
I malati di SM tendono a nascondersi, a chiudersi andando verso la depressione, uno dei pericoli più frequenti che accelera il progredire della malattia”.
Il motto da tenere sempre a mente è “Io ho la SM, non sono la SM”.
Carta dei diritti AISM