Intitolare la nuova scuola di prossima inaugurazione a Cannaiola o un altro luogo o edificio pubblico “della cultura” a Khaled Asaad, l’archeologo ucciso per aver difeso il sito di Palmira


Intitolare la nuova scuola di prossima inaugurazione a Cannaiola o un altro luogo o edificio pubblico “della cultura” a Khaled Asaad, l’archeologo ucciso per aver difeso il sito di Palmira (Siria).

 

E’ quanto contenuto in un ordine del giorno promosso dalla Vice Sindaco di Trevi Stefania Moccoli. "L’opinione pubblica ha appreso con stupore e sgomento del brutale assassinio di Khaled Asaad, responsabile per oltre cinquanta anni del sito di Palmira (Siria), una delle massime vestigia greco-romane, patrimonio Unesco, da parte dell’organizzazione genocida che si fa chiamare Stato islamico (ISIS) - si legge nel documento presentato-  ma come spesso accade, svanito il clamore mediatico dei primi giorni,  ne i Parlamenti, ne i Tg o i giornali men che mai i social network ne parlano più."

 

“Se il direttore della Galleria degli Uffizi o del Centre Pompidou di Parigi venisse sgozzato e il suo cadavere decapitato appeso in pubblico- osserva l’assessora Moccoli - saremmo tutti talmente indignati che ovunque non si parlerebbe di altro e fioccherebbero iniziative a riguardo, invece il rischio è che un fatto tanto grave cada nel dimenticatoio perché non è successo “a casa nostra”.

 

Asaad è un martire della cultura, il suo volto e il suo nome dovrebbero campeggiare in ogni piazza civile del mondo, tutti gli studenti di oggi e di domani, dovrebbero conoscere la sua storia e il suo coraggio. Per questo si propone di dare il nome di Khaled Asaad,  ad un luogo/piazza o edificio pubblico trevano, (possibilmente la nuova scuola di Cannaiola o la piazza antistante la zona archeologia di Pietrarossa o un qualunque altro luogo “della cultura”),  in modo che il nome di  Asaad resti sempre nella memoria comune e il suo ricordo sia un segnale per le giovani generazioni, alle quali, oggi più che mai dobbiamo tramandare i valori della solidarietà, del rispetto della cultura e delle diverse religioni.”