Nuovo look e nuove acquisizioni a 26 anni dalla nuova sede espositiva e a 155 anni dalla istituzione del Museo civico.


I Musei di Trevi all’insegna dell’unitarietà si presentano con un nuovo look, assumendo il nome Mab museo archivio e biblioteca. Lunedì 30 maggio alle ore 18 nella chiesa di san Francesco di Trevi presentazione del restauro del dipinto raffigurante il card. Erminio Valenti, antico concittadino di Trevi, eseguito da Ottavio Leoni tra il 1605 e 1608. La restituzione storica-estetica è stata data dall’Ikuvium di Gubbio, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno.
Interverranno il sindaco di Trevi Bernardino Sperandio, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Mons. Renato Boccardo, la prof.ssa Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Università degli Studi Tor Vergata di Roma e gli storici dell’arte Federico Donnini e Carlo Roberto Petrini, Conservatori del Complesso Museale di San Francesco di Trevi.
L’acquisizione del dipinto, di proprietà ecclesiastica, è straordinariamente importante. Ottavio Leoni (1578-1630) è stato il maggior ritrattista a disegno del primo Seicento europeo, ammirato da Van Dyck e Velazquéz.   Ha ritratto membri dell’aristocrazia romana e no, papi e illustri porporati, uomini d’arme, artisti, poeti, musicisti, ma anche persone comuni, in grado di restituire un fedele quanto inedito spaccato del Seicento. Roberto Longhi –ebbe a dire «la più bella galleria di volti della Roma del primo seicento, dai giorni del Caravaggio, all’apparire del Bernini»: non solo «sommi Pontefici, […] Principi, Cardinali, Signori titolati», ma anche gentiluomini, artisti, amici, parenti, belle cantatrici e valent’huomini d’ogni provenienza e «d’ogni altra qualità purché famosi fussero» (Baglione 1642).
L’acquisizione dell’opera segna anche l’inizio di una stagione dedicata all’apertura di nuove espressioni artistiche tra ottocento e novecento. Dipinti di Giovanni Chiaramonti (1861-1942), tra i più importanti artisti post-macchiaioli italiani, entreranno a far parte della Pinacoteca.
Un museo della comunità per la città di Trevi. È come un ritorno al futuro l'appuntamento dell'istituto culturale con il 155° anno dalla fondazione avvenuta nel 1867 e con il 26 anno dalla nuova sede espositiva. All’insegna dei valori fondativi e sul nuovo nome Mab nasce un rinnovato sistema di identità visiva che si estende su tutto il territorio di Trevi con le ramificazioni fuori dal Museo a Villa Fabri e altre emergenze monumentali.   Una veste rinnovata per rafforzare quei valori civici per cui è nata l’istituzione d’arte e aprirsi al futuro con le nuove forme di comunicazione già in atto. In questa prospettiva, tra le novità che troveranno sede nei nuovi spazi oltre a quelli per la biblioteca, l’archivio storico, le mostre temporanee, le associazioni culturali della città e i fondi archivistici di famiglie locali. La celebrazione dei 155 anni dalla nascita del museo e dei 26 anni dalla nuova sede vuole mettere al centro le radici, la storia, la memoria e la fortissima vocazione civica della nostra città.