Nella nostra regione ci sono eccellenze nel settore della trasformazione del tartufo che vantano una leadership a livello mondiale e a fianco a tali imprese di vertice ce ne sono altre, sorte negli ultimi decenni, che rappresentano una realtà economica di tutto rilievo e che, insieme agli oltre 6.400 raccoglitori ed ai numerosi tartuficoltori, delineano un comparto vivace ed importante per l’economia regionale.
Date queste premesse, ha suscitato molto interesse l’appuntamento di sabato scorso 5 marzo a Trevi, Villa Fabri, dove si è parlato di tartufaie naturali e di buone pratiche per la loro salvaguardia.
Il seminario promosso dal Comune di Trevi con il patrocinio della Regione Umbria ha riscosso un notevole successo di pubblico. In apertura dei lavori il saluto dell'Assessora all'agricoltura e ambiente di Trevi Stefania Moccoli, cui sono seguiti gli interventi della Dott. Domizia Donnini e del Dott. Leonardo Baciarelli Falini i quali hanno illustrato la biologia e gli aspetti di naturalità che incidono sulla produttività delle tartufaie naturali.
In particolare il Dott. Baciarelli ha illustrato le possibili pratiche di salvaguardia delle tartufaie comprese quelle relative al taglio del bosco.
L'agronomo Alvaro Paggi ha invece esposto gli aspetti normativi che sono connessi con la raccolta dei tartufi e con le pratiche, spesso disattese, previste a carico di tartufaie controllate.
La conclusione del Dott. Silvano Zampi della Regione Umbria si è incentrata sulla normativa regionale che legifera in materia.
Ampio il dibattito, moderato dal Dott. Ugo Giannantoni, sugli aspetti tecnici e normativi della tartuficoltura, nonché sulla opportunità che la Regione Umbria intervenga nel settore con un piano ad hoc e canalizzi in modo specifico anche risorse del PSR 2014-2020.
Fra qualche settimana una sintesi del Convegno sarà pubblicata sul sito del Comune di Trevi.
